Quando si ha a che fare con impianti dalle più disparate tipologie, e che fanno uso di materiali metallici differenti, devi prestare attenzione alle cosidette correnti vaganti (o parassite), differenziandole dalle correnti galvaniche. Ma non spaventarti! Vediamo insieme di che si tratta, facendocia aiutare anche dalle informazioni fornite dagli esperti di Elettricista Firenze.
Correnti Galvaniche: cosa sono
Le correnti galvaniche sono delle correnti elettriche di intensità medio-debole, nonché originate da una reazione elettrochimica derivante da una notevole differenza di potenziale elettrico tra due metalli diversi (esempio lampante acciaio e alluminio) dove la differenza di potenziale (o tensione elettrica) è abbastanza alta.
La differenza di potenziale che si viene a creare tra i metalli, fa sì che gli elettroni si spostino dal metallo che ha il potenziale minore, (nel gergo tecnico, detto meno nobile, o anodo), a quello con il potenziale maggiore, che non si ossida e corrode.
Questo continuo scambio di elettroni realizza una reazione denominata ossidoriduzione, dove l’elemento meno nobile tende a corrodersi, poiché perde e cede gran parte dei suoi elettroni.
Correnti Galvaniche: un nemico facile da sconfiggere
Affinché si verifichi un episodio corrosivo, generato da correnti galvaniche, devono verificarsi tre condizioni:
- presenza di due metalli diversi;
- il collegamento elettrico tra i due metalli utilizzati;
- un elettrolita nella quale la coppia di metalli è immerso.
E per generarsi, la corrente galvanica ha bisogno di tutti questi 3 eventi, ragion per cui, per studiare la tua strategia di prevenzione della corrosione, devi evitare l’impiego, in determinate lavorazioni o impianti elettrici, di metalli lontani nella scala galvanica e proteggere i metalli dalle fonti di corrosione, soprattutto in contesti umidi.
Correnti vaganti
Le correnti vaganti (dette anche parassite, disperse o, erroneamente, galvaniche) sono quelle correnti che non seguono il loro cammino naturale, costituito dai normali conduttori elettrici, per poi disperdersi nel terreno e penetrare in altre strutture metalliche, definite conduttori secondari.
Ed è per tale ragione che queste correnti vengono declinate con l’attributo “disperse”.
Quando, dopo aver percorso un tratto della tubazione metallica, queste correnti parassite fuoriescono incomprensibilmente: così si verifica la corrosione.
Le correnti vaganti sono causate dagli impianti elettrici collegati a terra oppure con problemi di isolamento.
Correnti vaganti: quanto sono dannose
La risposta è semplice. Esse diventano problematiche solo se continue e non alternate, come quelle domestiche. D’altro canto, potrebbero creare danni di maggior portata rispetto alle correnti galvaniche. E bisogna, però, fare una precisazione.
L’esperienza dimostra, difatti, come la corrosione per correnti disperse all’interno degli edifici sia limitata ad episodi non comuni e certamente non determinanti ai fini della scelta del materiale,ad esempio, nelle fasi di progettazione di un impianto domestico.
Troppo spesso, infatti, si demonizza erroneamente la presunta pericolosità di questo fenomeno. Ma la questione, nella maggior parte dei casi, è sfruttato per fini discutibili e fuorvianti.