Una notizia relativamente recente, ma comunque molto conosciuta, è quella del decreto Industria.4 concernente il super ammortamento del 250% su determinati beni industriali.
Economicamente è abbastanza intuitivo il guadagno che ne deriva: su un investimento di 100, una ditta non paga le tasse sui 100 investiti, ma anche su altri 150 irreali.
Non ci perdiamo a giudicare questo funzionamento, ben sapendo che le tasse evase su quei 150 sicuramente verranno addebitate ad altri, coloro che sempre pagano.
Quello che ci interessa è far notare come la legge è stata interpretata, anziché letta testualmente.
La legge prevede delle precise limitazioni per garantire il super ammortamento: una macchina non deve necessariamente essere comandata da remoto tramite un software, ma bisogna accertare e rendere dimostrabili le vere novità introdotte per gestire questa macchina.
Riportiamo un esempio: un carica barre per un tornio automatico non riteniamo rientri nel decreto, perché non basta impostarne il funzionamento da remoto per garantirne il super ammortamento. Così come un distributore di merendine o sigarette non rientrano in questa legge. A questo punto, la legge è stata pensata per un acquisto di grandi dimensioni e perciò impone un limite di 500.000€ per l’autodichiarazione.
Ci siamo sempre ritenuti capaci di capire autonomamente il testo della legge, tanto che non abbiamo mai accettato di rilasciare relazioni per favorire la richiesta del decreto. Questa cosa sarebbe andata anche contro noi stessi, in quanto non vogliamo essere responsabili di garantire una cosa illegale.
A seguito del nostro rifiuto, abbiamo ricevuto parecchie opposizioni: chi ci diceva che “tutti” lo fanno; anche il MISE ha approvato i distributori nell’Industria.4 (così come altri organismi notificati).
Questa spiacevole situazione ci porta a pensare molto. Noi, rifiutandoci di rilasciare le relazioni, ci rimettiamo dei soldi, quindi non è un nostro interesse andare contro i nostri clienti. La differenza sta nel fare un lavoro onesto oppure no.
Per questo ci teniamo a chiedere:
- Perché ci vengono richieste delle relazioni, se comunque fino ad una certa cifra è possibile fare autonomamente un’autodichiarazione? È più comodo cercare una persona esterna che risponderà penalmente degli errori, sebbene il compito sia del beneficiario?
- Cosa può portare a credere che questa agevolazione sia un semplice strumento di vendita?
- Perché siamo ritenuti responsabili di critiche, sebbene il nostro interesse sia quello di spiegare che in un futuro queste agevolazioni possano essere restituite? Ci converrebbe senza alcun dubbio procedere a fare queste relazioni e guadagnarci anche, però non lo crediamo giusto.
Teniamo comunque a precisare che, sebbene molte aziende produttrici usino questi sistemi per aumentare il commercio, non significa che il metodo sia legittimo. Questo decreto è ben definito e, per capirlo, basta semplicemente leggerlo senza interpretazioni.
Comunque il nostro lavoro non prevede di fornire le relazioni su una base illegittima, preferiamo lasciare questo compito a chi crede di doverlo fare. In ogni caso i controlli non verranno effettuati, ma il nostro principio rimane di fornire ai nostri clienti relazioni valide e sulla base delle leggi.
Renato Carraro
C & C Sas
Via Lauro, 95
35010 – Cadoneghe (PD)