In tempo di crisi sanitaria, quando la medicina fatica a dare risposte chiare ed efficaci per la sicurezza dei pazienti, è facile diventare preda di chi ci offre soluzioni semplici e a portata di mano. È accaduto per tutte le malattie importanti che si sono diffuse in questo secolo: per l’AIDS, per il cancro, per la sclerosi, c’è stato chi ha proposto soluzioni alternative, meno invasive, più immediate, e spesso più costose.
Per il COVID-19 sta succedendo la stessa cosa, anche se ormai a distanza di un anno, le informazioni a nostra disposizione sono più numerose e un po’ più chiare.
I siti istituzionali di tutte le autorità coinvolte nella sicurezza e nella tutela della salute presentano dunque – quasi tutti – una pagina dedicata a smentire le cosiddette “fake news”, ovvero le false notizie su come curare o prevenire l’infezione da coronavirus. Il sito del Ministero della Salute, ad esempio, smentisce che mangiare molto aglio, notoriamente ricco di proprietà antimicrobiche, possa impedire il contagio. Stessa cosa per gli agrumi, ricchi di vitamina C e per le proteine in generale, per via delle presunte proprietà benefiche sul sistema immunitario.
Le evidenze scientifiche, infatti, non supportano in alcun modo il ricorso a questi rimedi casalinghi, anche se è vero che un sistema immunitario in buona salute sarà più “combattivo” nei confronti di virus e batteri che cercano di penetrare le difese del nostro organismo.
È vero anche, però, che esagerare nelle quantità non è una garanzia di un maggior beneficio: nel caso delle proteine e delle vitamine, ad esempio, è stato dimostrato che un’assunzione superiore alle dosi raccomandate non fa “meglio” al nostro organismo, e anzi rischia di causare qualche danno.
E infatti, la normativa che regolamenta gli integratori alimentari, che insieme all’alimentazione rappresentano il principale veicolo per l’assunzione di vitamine, proteine e minerali, stabilisce le quantità massime che possono essere presenti in questi prodotti.
“L’assunzione eccessiva di vitamine e minerali,” recita una linea guida destinata alle autorità della sicurezza alimentare, “può dar ruolo a reazioni avverse ed è pertanto necessario fissare le quantità massime di tali sostanze aggiunte agli alimenti o presenti negli integratori alimentari”.
Insomma, come in tutti gli ambiti, anche in fatto di cure e terapie, “il troppo stroppia”. Meglio quindi seguire i consigli del medico, leggere sempre le raccomandazioni riportate sui prodotti che ci vengono prescritti, seguire una dieta sana ed equilibrata. Nel caso della nuova pandemia, tutto questo contribuirà a rafforzare il nostro sistema immunitario, e insieme alla stretta osservanza delle norme di prevenzione, ci aiuterà a prevenire e combattere la diffusione dell’infezione. Niente miracoli dunque; piuttosto scienza, conoscenza, e tanto buon senso.