I migliori risultati di sempre quelli registrati nel 2019 da A2A: il Gruppo guidato dall’AD Valerio Camerano ottiene riconoscimenti di rilevanza internazionale anche per l’impegno sul fronte della sostenibilità e della decarbonizzazione.
Valerio Camerano: l’approvazione dell’esercizio 2019 di A2A, focus sui risultati
Utile netto in crescita del 13% rispetto all’anno precedente, il migliore risultato nella storia di A2A. Ricavi a quota 7,3 miliardi di euro, a +13% sul 2018. E la proposta di un dividendo a 0,0775 euro per azione, in aumento del 10,7% rispetto all’esercizio precedente. Il Consiglio di Amministrazione di A2A ha approvato lo scorso 19 marzo il bilancio 2019, il migliore da quando la società è nata. “Abbiamo chiuso il 2019 con risultati solidi, superiori alle nostre attese” ha sottolineato in merito l’AD Valerio Camerano . Nell’esercizio si rileva anche una forte crescita degli investimenti: 627 milioni di euro per un incremento rispetto al 2018 del 25%. Il CdA ha inoltre aggiornato al 2024 il piano industriale: per il quinquennio sono previsti investimenti cumulati per 4,5 miliardi, di cui 600 milioni sulle rinnovabili, un mol che salirà di 424 milioni a 1,63 miliardi, un indebitamento finanziario netto in calo a 2,3 volte l’ebitda, nonostante una crescita dei dividendi che porterà la cedola ad 8 centesimi nel 2020 per poi aumentare di almeno il 5% all’anno. Pur trovandosi in questi giorni a fronteggiare gli effetti dell’emergenza sanitaria e, come ricordato da Valerio Camerano, un calo dei consumi energetici del 15% in Italia e del 25% al Nord, A2A si è spesa fin da subito per sostenere Milano, Brescia e Bergamo definendo una serie di interventi straordinari e stanziando contributi economici a favore delle realtà impegnate in prima linea nell’emergenza. Ha avviato la produzione di valvole per le mascherine di emergenza e attivato strumenti di protezione economica, di copertura assicurativa e di solidarietà per i dipendenti del Gruppo in caso di contagio da Covid-19.
Valerio Camerano: A2A prima in Italia ad ottenere la validazione del target delle emissioni da parte di SBTi
“Più rinnovabili, più clienti, più economia circolare”: è il futuro di A2A, così come lo ha disegnato l’AD Valerio Camerano riassumendo l’impegno del Gruppo sul fronte della decarbonizzazione e della sostenibilità. Lo scorso 26 marzo il Gruppo ha annunciato l’intenzione di rendere ancor più ambiziosi i propri obiettivi di decarbonizzazione allineandosi con la traiettoria 2°C definita dalla COP21 (Accordo sul Clima di Parigi del 2015) nel prossimo decennio. Il percorso di decarbonizzazione di A2A prevede, al 2030, una riduzione del 46% delle emissioni dirette (Scope1) di gas effetto serra per chilowattora prodotto, rispetto al 2017 (emission factor al 2030 pari a 230 gCO2/kWh). L’obiettivo si basa sullo sviluppo di nuova capacità rinnovabile, pari almeno a 1,6 GW al 2030, sull’ottimizzazione degli impianti a gas a ciclo combinato e sulla dismissione e riconversione delle centrali convenzionali a carbone e olio combustibile. Negli impegni si annovera anche la riduzione del 100% delle emissioni Scope2 entro il 2024, ed una riduzione del 20% delle emissioni indirette Scope3 entro il 2030 collegate all’acquisto di combustibili per i propri impianti e alle vendite di gas ai clienti finali. L’importanza della sostenibilità per il Gruppo è stata evidenziata in più occasioni anche dall’AD Valerio Camerano: non a caso A2A è la prima multiutility in Italia ad aver ottenuto la validazione del target delle emissioni da parte di Science Based Targets initiative (SBTi), iniziativa nata dalla collaborazione tra il CDP (precedentemente Carbon Disclosure Project), il Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), il World Resources Institute (WRI) e il World Wide Fund for Nature (WWF) per verificare l’allineamento dei target di decarbonizzazione delle imprese con le indicazioni dell’Accordo di Parigi (COP21) e guidarle nella definizione di obiettivi ambiziosi di mitigazione del cambiamento climatico.